Il Crowdfunding

crowd artCaro visitatore sei titolare di una società di crowdfunding e cerchi un modo semplice per far decollare gli investimenti per dare vita ai progetti dei tuoi clienti? Hai in mente un idea innovativa e cerchi una società di crowdfundig a cui affidare il tuo progetto? Sei una persona che ha deciso d’investire in una start-up e cerchi una società di crowdfunding che ti dia maggiori garanzie? Leggi queste brevi considerazioni potrebbero esserti di aiuto. Innanzitutto cos’è un crowdfundig? Il crowdfundig (o finanziamento collettivo) è un sistema di raccolta fondi (organizzato con piattaforme digitali) utilizzato per finanziare dei progetti di qualsiasi genere (per dar vita ad imprese commerciali, per la ricerca scientifica, per la realizzazione di opere pubbliche, per gli aiuti in caso di calamità naturali, per il sostegno all’arte, ecc.). Vi sono varie tipologie di Crowdfunding, quella più diffusa è quella per ricompensa: l’investitore riceve una ricompensa commisurata al contributo. In Europa la pratica del crowdfunding è stata portata alla notorietà da Barack Obama che lo ha utilizzato per finanziare la propria campagna elettorale con i soldi dei suoi elettori. In Italia la campagna di crowdfundig che ha raccolto più adesioni è stata quella per la ricostruzione di città della scienza, il polo scientifico di Napoli distrutto nel 2013 da un incendio doloso. Il Crowdfundig spesso è utilizzato per promuovere l’innovazione attraverso il finanziamento di progetti comunemente conosciuti come “startup”, abbattendo le barriere tradizionali dell’investimento. Addirittura, negli ultimi anni, il crowdfunding è stata invocato come pratica finanziaria virtuosa per risollevare le economie dei paesi in crisi. Nel 2013, in Europa, sono stati raccolti fondi pari a circa un miliardo di euro. Si stimano aumenti esponenziali nel prossimo futuro (milioni di miliardi entro il 2020). Ma perché in Italia il crowfunding fatica a decollare? Mettiamoci per un momento dalla parte degli investitori: quali garanzie hanno questi circa l’effettiva realizzazione del progetto finanziato o la restituzione del contributo versato in caso di mancato raggiungimento del budget necessario per far partire il progetto? Attualmente Nessuna. Anche la normativa emanata dalla Consob nel 2013 sull’equity crowdfunding, che permette alle start-up innovatine di raccogliere fondi attraverso le sole piattaforme elencate presso un apposito registro, non è sufficiente a fornire adeguate garanzie agli investitori. Pensiamo per un momento ad un sistema in cui le piattaforme di crowfunding siano dotate di trust o di un contratto di affidamento fiduciario per la gestione della raccolta fondi. Avremmo una serie di effetti benefici:
1) il fondo non si confonderebbe con le risorse proprie della società che gestisce la piattaforma per cui, rimarrebbe salvo in caso di fallimento di società o di azioni promosse nei suoi confronti da eventuali creditori della società di raccolta;
2) ogni progetto avrebbe un fondo separato e gestito in maniera autonoma rispetto agli altri;
3) la gestione autonoma consentirebbe un più agevole rimborso dei finanziamenti in favore degli investitori in caso di mancata realizzazione del budget necessario a far partire il progetto.
Mi auguro di averle fornito delle indicazioni utili, in ogni caso potrà contattarmi ai recapiti indicati nel sito